Residence Act

Schizzo di Washington, DC di Thomas Jefferson (marzo 1791)

Il Residence Act del 1790, ufficialmente intitolato Atto per stabilire la sede temporanea e permanente del governo degli Stati Uniti, è uno statuto federale degli Stati Uniti, adottato durante la seconda sessione del Primo Congresso degli Stati Uniti, divenuto legge per firma del presidente George Washington, il 16 luglio 1790. La legge prevedeva l'istituzione di una capitale nazionale e di una sede permanente del governo in un sito lungo il fiume Potomac, conferendo al presidente Washington il potere di nominare commissari per la supervisione del progetto. Inoltre, con la legge si stabiliva la scadenza del dicembre 1800 per la preparazione della nuova sede del governo, designando Filadelfia come capitale temporanea della nazione fino alla costruzione della nuova. Al momento della legge, il governo federale aveva invece sede a New York.

Il Congresso approvò il Residence Act come parte del Compromesso del 1790 raggiunto tra James Madison, Thomas Jefferson e Alexander Hamilton. Madison e Jefferson ambivano ad avere la capitale in un luogo a sud di New York, sul fiume Potomac, ma non disponevano di una maggioranza sufficiente per far approvare la misura. Allo stesso modo, Hamilton intendeva spingere il Congresso ad emanare l'Assumption Bill, che avrebbe permesso al governo federale di assumere i debiti accumulati dagli stati durante la guerra d'indipendenza. Con il compromesso, Hamilton raccolse il sostegno della delegazione dello Stato di New York per il trasferimento della capitale lungo il Potomac, mentre quattro delegati (tutti dei distretti confinanti con il fiume) passarono dall'opposizione al supporto dell'Assumption Bill[1].

  1. ^ Ellis, Joseph J., (2000) Founding Brothers, Vintage Books, New York, NY, p. 73

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